Ti capita mai di aver paura di parlare in pubblico perché temi che la tua voce riveli il tuo reale stato d’animo? La voce è lo strumento che permette di creare un ponte tra ciò che senti e chi ti ascolta: rappresenta un’espressione di te, perché può rivelare insicurezze, paure e fragilità. Ricordi di quella volta in cui volevi far bella figura, ma la tua voce ha iniziato a tremare?
O di quella volta in cui ti sentivi a disagio e hai cercato di mascherarlo puntando su un tono di voce deciso, ma un fastidioso bruciore alla gola ti ha impedito di nascondere la tua vera emozione? Quando sei in un contesto familiare, la tua voce è forte e diretta: ti senti tranquillo di esprimere ciò che pensi liberamente. Questo accade perché sei a tuo agio e sai che le persone che ti conoscono non ti giudicheranno. Quando, invece, sei all'interno di un contesto nuovo e vuoi far bella figura, ti ritrovi a dover gestire una voce che sembri non conoscere e che non coincide con l'immagine che vuoi trasmettere di te. Questo accade per via della tensione che le tue paure trasmettono al tuo corpo. Il modo migliore per iniziare a lavorare sulla tua voce è quello di non giudicarla: esprimere giudizi o avere aspettative particolari crea limiti. Se ci fai caso, nei bambini la voce è forte e libera perché supportata da una grande fiducia verso se stessi. I bimbi, infatti, riescono ad esprimere le loro emozioni con grande sicurezza, senza timore del giudizio degli altri. Crescendo, però, questa sicurezza va affievolendosi sempre più, a causa delle numerose critiche e paure legate alle responsabilità. Questo meccanismo crea una vera e propria “chiusura”: la voce appare più debole, come se restasse bloccata in gola. Oggi voglio insegnarti un esercizio semplice, ma efficace per iniziare ad allenarti. Prima però, vorrei farti una domanda: come respiri? La tendenza comune è quella di dare per scontato il modo in cui respiriamo. Così facendo, rischi di continuare ad avvertire il fiato corto ogni volta che dovrai articolare un lungo discorso oppure, quando ti sentirai particolarmente in ansia, avrai la sensazione di non riuscire a respirare profondamente. Se i bambini riescono ad emettere note acute senza sforzo è perché, inconsapevolmente, utilizzano la respirazione diaframmatica, ovvero una respirazione profonda. Crescendo, per i vari motivi già spiegati, si tende a dimenticare questo tipo di respirazione e se ne adotta uno che fa accumulare tensione nella parte superiore del corpo. Il diaframma è un muscolo involontario, quindi funziona indipendentemente dal tuo pensiero: è a forma di cupola e si trova tra i polmoni e l’addome. Si muove dall’alto verso il basso nella fase di inspirazione e dal basso verso l’alto nella fase di espirazione, favorendo la fuoriuscita dell’aria. Essendo un muscolo, il diaframma va allenato gradualmente. Ecco un esercizio per allenarti. Sdraiati su un tappetino e prova a lasciare andare tutte le tensioni che avverti sul tuo corpo. Posiziona una mano sul petto e una sulla pancia, per controllare che la respirazione diaframmatica avvenga correttamente. Chiudi gli occhi. Prendi aria dal naso. Visualizza l’aria che scende, spingendo il diaframma verso il basso; in questo modo la tua pancia si gonfia come un palloncino. Trattieni l’aria per 3 secondi. Poi, espira molto lentamente solo dalla bocca. Ripeti questi passaggi per circa un minuto, in modo molto lento e graduale. Se vuoi approfondire, puoi scrivere a: [email protected] In più ti invito alla Masterclass Gratuita organizzata da Dizione in 30 giorni®, in cui potrai allenare la respirazione diaframmatica in modo guidato. Per iscriverti clicca sul pulsante qui sotto. Comments are closed.
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